Glaucoma

Alla domanda “cos’è il glaucoma?” preferisco rispondere con una massima sentita ripetere spesso dai miei Maestri: “il glaucoma è il ladro silenzioso della vista”.

Sempre più spesso il paziente usando DR GOOGLE combina guai talvolta di difficile gestione. La “cultura” spicciola acquisita in Internet è considerata un dogma ormai, ma è fonte di incomprensioni. 

Il glaucoma è una malattia cronica irreversibile che può non dare segni e/o sintomi, ma può causare seri danni al campo visivo fino anche, nei casi più estremi, portare a cecità.
Negli ultimi anni, mezzi diagnostici, via via sempre più sofisticati e precisi, hanno permesso, assieme ad un impegno accademico e di ricerca notevole, lo studio della malattia. Esistono infatti macchine digitalizzate che mostrano lo spessore delle fibre ganglionari retiniche e della cornea, la quantificazione della sensibilità al contrasto della retina, lo studio dell’angolo irido-corneale e la pressione intra-oculare: tutto questo consente di capire lo stato di salute del paziente affetto da glaucoma.

Ci sono diversi tipi di glaucoma: il più subdolo è il glaucoma a bassa pressione (: NGT) dove, nonostante, il paziente abbia una pressione intra-oculare compresa tra 10 e 21 mm Hg è comunque malato. Il glaucoma ad angolo aperto (: POAG) è il più comune, accanto a sé abbiamo il glaucoma primario ad angolo stretto. Le forme secondarie di glaucoma sono identificate da una precisa causa responsabile dell’aumento della pressione oculare: pseudoesfoliativo (fig. 1), pigmentario, da cortisone, post-traumatico, neovascolare.

L’ipertensione oculare è rappresentata da un valore di pressione compresa tra 22 mm Hg e 27 mm Hg in assenza di danni al nervo ottico e al campo visivo. Chi ha un valore superiore o uguale a 28 mm Hg si può considerare affetto da glaucoma. Iniziare o no una terapia, che è cronica, è una decisione del medico oculista in base ai diversi fattori di rischio che il paziente mostra: età, razza, velocità di progressione del danno campimetrico.

Il POAG ha una prevalenza di circa il 2% in Italia, colpendo circa 1.120.000 pazienti (si stimano circa 60.000.000 nel mondo); studi prospettici valutano che i malati nel mondo aumenteranno. Considerando che il danno al campo visivo, dovuto alla malattia, è progressivo e irreversibile, la prevenzione e la diagnosi precoce assumono un ruolo fondamentale. Il glaucoma è una patologia ereditaria, pertanto, le famiglie che hanno al loro interno persone affette, dovrebbero effettuare visite ed esami strumentali periodici.

La diagnosi si basa sullo studio complessivo dei dati che si ottengono dalla visita oculistica e dall’esecuzione degli esami strumentali: OCT del nervo ottico e/o delle fibre ganglionari (fig. 2), pachimetria (fig. 3) esame che mostra lo spessore corneale, gonioscopia per la valutazione dell’angolo irido-corneale al fine di distinguere tra i diversi tipi di malattia (fig. 4), tonometria ad applanazione di Goldmann (“misurazione con luce blu”) (fig. 5), campo visivo computerizzato (fig. 6).

La terapia medica (colliri), coadiuvata dalla terapia parachirurgica (laser) e dalla chirurgia non filtrante e filtrante, hanno lo scopo di preservare la funziona visiva e la qualità di vita del paziente ad un costo sostenibile per il paziente e per la collettività. Cosa significa “preservare”? Vuol dire impiegare la terapia in modo tale da rallentare il più possibile il decorso della malattia per minimizzare la progressione, inevitabile, del danno funzionale.

Iconografia:

Fig 1: pseudosfoliatio lentis

PEX

Fig 2: report OCT del nervo ottico

OCT 


Fig 3 pachimetria

pachimetria

Fig. 4 Stadiazione dell’angolo irido-corneale secondo Shaffer

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 Shaffer

 

Fig. 5 Tonometria ad applanazione di Goldmann

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Fig. 6 Campo visivo computerizzato

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